La maglieria su misura di Isabella Monfroni rappresenta una attività che aiuta Isabella a sgomberare la propria mente e soddisfare la sua grande voglia di creare abbigliamento a maglia su misura delle sue idee.
Isabella è molto attiva nel WEB e su facebook, e su etsy potrete trovare il suo ricercato catalogo di maglieria, tra cui anche maglieria da uomo.
Clicca su ogni immagine che troverai per andare nel suo shop online.
Abbiamo chiesto ad Isabella di raccontarci di lei e della sua tecnica ormai consolidata e riconosciuta ovunque su facebook.
Ecco cosa ci ha risposto
La maglieria su misura di Isabella Monfroni, CosediISA
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Eccomi, mi presento: mi chiamo Isabella Monfroni, ho 61 anni e sono un consulente ambientale.
Voi direte: “e che ci azzecca un consulente ambientale con la maglieria artigianale?”
Dal mio punto di vista ci azzecca tantissimo.
Visto che ognuno di noi deve avere un hobby che lo aiuti a sgombrare la mente e a liberare la creatività, ognuno di noi deve prepararsi “qualcosa da fare” per quando si andrà in pensione.
Io ho cercato di valorizzare un’attività manuale, antica come il mondo, che in passato tutte le donne sapevano praticare e che oggi sta vivendo una nuova primavera.
Ho cominciato a fare lavori a maglia ed a uncinetto quando ero all’asilo e ormai sferruzzo da più di 55 anni.
Non vi nascondo che non è stato tutto così semplice e immediato, soprattutto perché “allora” non esisteva tutta la tecnologia internet che abbiamo ora; per imparare un lavoro manuale non c’era altra alternativa che trovare qualcuno disposto ad insegnartelo.
E questo “qualcuno”, in genere una nonna, se a portata di mano, oppure le suore, non era quasi mai paziente e disponibile come lo sono oggi i videotutorial, ma piuttosto sbrigativa ed indaffarata e incline a sottolineare e sbeffeggiare tutti gli inevitabili errori ed imprecisioni anziché magnificare la bellezza dei primi “lavoretti”.
Ma tutto questo è accaduto più di 50 anni fa, e il tempo è galantuomo, quindi ormai non mi ricordo quasi più degli errori e delle frustrazioni, delle innumerevoli ore passate china sulla sedia nel tentativo di imparare a maneggiare correttamente gli strumenti, a dosare la corretta tensione del filato per rendere i “punti” tutti uguali, delle parolacce che scaturivano dal cuore quando ti accorgevi dopo 30/40 ferri di avere saltato un punto 4/5 ore prima.
Non mi ricordo più neppure di quante volte sia stata costretta a disfare e rifare la stessa cosa al grido di “fare e disfare è tutto lavorare”.
Il tempo è galantuomo, appunto, e di allora mi rimane soltanto il ricordo di ore passate tra tante altre ragazzine come me e la consapevolezza di avere gettato le basi per diventare davvero “una brava magliaia”.
Nel corso del tempo, poi, con il passare degli anni ho conservato questa passione e l’ho approfondita e coltivata acquistando tanti libri e imparando tecniche nuove (intarsio, jacquard, ferri circolari, lavorazione in tondo, maglia Aran, maglia doppia, ferri accorciati, punti traforati…) che oggi mi consentono di affrontare praticamente tutti i lavori.
A questo punto avrete capito che, come gusto personale preferisco lavorare ai ferri anziché all’uncinetto, però questo non significa che non faccia anche tantissime cose con l’uncinetto è soltanto che, secondo me, il lavoro a maglia è più indicato e versatile per i capi di abbigliamento (che io prediligo fare) mentre trovo l’uncinetto più indicato per gli accessori (sciarpe, scialli, cappellini, ecc) o per gli articoli da casa (coperte, tende, centrini ecc…), ma, ovviamente, questa è solo una mia idea…
Sono una creativa?
A caldo sarei tentata di rispondere di no anche perché so di essere una persona pragmatica e quadrata, scarsamente incline alla fantasia e ai voli pindarici.
Sono consapevole di non avere inventato nulla di nuovo e non voglio neanche farlo.
I miei lavori rispecchiano la qualità della maglieria tradizionale, quella che supera il tempo, non passa mai di moda, che dura una vita e che si rinnova di giorno in giorno soltanto abbinandola e completandola con accessori sempre nuovi.
Ebbene la maglia e l’uncinetto, secondo me, si sposano in pieno con questo pragmatismo e attitudine mentale “da ragioniere”.
Proprio oggi ho letto un articolo che parla di un professore americano che insegna la matematica ai suoi studenti facendoli lavorare a maglia… un genio!!!
La maglia richiede attenzione, concentrazione e pragmatismo.
La fantasia entra in gioco quando si tratta di abbinare i colori o di osare qualche filato meno convenzionale, ma, per il resto la maglieria ha “regole architettoniche” piuttosto ferree, se si trasgrediscono il risultato finale è qualcosa di deprimente e orrido…
Magari a prima vista potrà sembrare meraviglioso e non convenzionale, però un capo di abbigliamento che non rispetti le regole base della confezione, alla lunga, non verrà indossato mai…
La capacità progettuale è una delle caratteristiche che ho trasferito dal lavoro quotidiano alla mia passione notturna.
Realizzare un capo su misura richiede la stessa capacità progettuale necessaria per realizzare un ponte, una strada o una casa o per bonificare una discarica abusiva.
Vi sembra un’affermazione un po’ forte? Beh, non lo è.
Realizzare un prodotto finito (qualunque tipo di prodotto) dal nulla richiede obbligatoriamente l’utilizzo di alcuni “skill”:
- Saper visualizzare l’aspetto finale che l’oggetto avrà una volta terminato, prima ancora di cominciare (è ovvio che si comincia “ispirandosi” a capi che si vedono nelle vetrine o a foto che si trovano sulle riviste o sul web, ma poi piano piano si impara a “disegnare” nella propria mente – e io devo farlo obbligatoriamente dato che non so disegnare minimamente con la matita).
- Conoscere i materiali da utilizzare e le loro prestazioni. Questo lo si impara soltanto con la conoscenza e l’esperienza e con un numero elevato di prove e di errori.
- Padroneggiare le tecniche “costruttive”. Se vuoi fare un maglione con le trecce, le trecce le devi saper fare, non ci piove…. Se vuoi fare un cardigan devi essere capace di fare le asole, le tasche, gli scolli e gli scalfi manica, se non li sai fare non lo fai….
- Sapere utilizzare gli strumenti giusti, perché nella maglieria c’è uno strumento adatto per ogni cosa e se non si usa lo strumento adatto il risultato finale non sarà quello desiderato.
- Essere sempre e comunque “umile”. Tanto quanto Renzo Piano non ha certo iniziato la sua carriera di architetto progettando il Beaubourg, non si può pensare di partire da 0, senza aver mai preso in mano i ferri, e realizzare perfettamente e perfettamente a misura un capo elaborato e complesso come questi:


Nei miei lavori non seguo mai modelli, schemi o spiegazioni scritti da altri.
Progetto tutti i miei capi dall’inizio alla fine, partendo da un campione realizzato con il filato prescelto per definire tutte le misure e i modelli dei miei capi.
Quindi posso dire che i miei lavori sono davvero “miei”.
Certo, ci sono cose che non si possono fare “a mano libera”, per realizzare capi caratterizzati da disegni particolari come la maglia jacquard o l’uncinetto filet è obbligatorio seguire degli schemi precisi che indichino esattamente in quale punto cambiare il colore o in quale punto alternare “il pieno” con “il vuoto”.
maglieria jacquard unisex di CosediIsa
Capi come questi non si potrebbero mai fare senza uno schema (del disegno ovviamente) e infatti ho una collezione ben fornita di disegni e schemi, ma sto incominciando anche a valutare la possibilità di realizzare gli schemi da me.
Forse è proprio per via di tutta questa “attività progettuale”, che considero ogni capo realizzato come un oggetto assolutamente “unico” e irripetibile.
Per questo non amo scrivere schemi, spiegazioni o tutorial (ne ho fatti un paio e li ho anche messi in vendita ma non mi danno la minima soddisfazione).
Spesso vengo tacciata di essere gelosa, arrogante e cattiva perché non voglio mai condividere i miei “pattern”, nei vari gruppi di maglieria che frequento sui social.
Ma come faccio a piegarvi che il pattern semplicemente non c’è?
Non diventerei ancora più arrogante se vi dicessi che c’è una bella differenza tra una vera magliaia che si progetta i suoi modelli (e che soprattutto riesce a farti un maglione che ti sta indosso come un guanto, basandosi soltanto su 2 o 3 misure scambiate per email) e qualcuno che segue pedissequamente le indicazioni scritte da qualcun altro e neppure si accorge che il filato, i ferri, ma, soprattutto, “la mano” fanno una differenza sostanziale?
Ogni mio pezzo è davvero “unico”, persino i cappellini che sono una cosa semplicissima e che faccio in tanti colori diversi non sono mai identici uno all’altro, anche se, apparentemente lo sembrano.
Questo è il vero “fatto a mano”.
Ci ho pensato per quasi 50 anni prima di pensare di mettere in vendita i miei lavori, ma ora che l’ho fatto posso dire che ho fatto bene ad attendere tanto a lungo.
Forse non ho venduto migliaia di articoli ma ognuno di quelli che ha trovato una nuova casa ha lasciato l’acquirente stupito e soddisfatto e questo non ha prezzo…
Lavorare a maglia e all’uncinetto mi piace e mi rilassa e mi restituisce la serenità e la gioia che, molte volte, sono messe a dura prova dal mio lavoro quotidiano.
Non a caso “fare la maglia” è considerato come un vero e proprio Yoga mentale.
Dedico alle mie creazioni tutta la passione che mi spinge, ma soprattutto ogni ora libera dagli impegni giornalieri.
La cosa più importante non è il tempo (tantissimo) che il lavoro richiede, ma la qualità dei filati che uso.
Ho cercato a lungo e continuo a cercare filati di assoluta qualità, privilegiando per quanto possibile i filati naturali, perché nulla di sintetico può eguagliare la lucentezza e la morbidezza della pura lana vergine, del cotone egizio, della seta, della rafia.
In particolare, adoro la lana Merino che trovo eccezionale per morbidezza, leggerezza e scorrevolezza.
Quasi tutti i miei lavori sono realizzati con questo filato magnifico oppure in Alpaca, un altro filato assolutamente eccezionale e prezioso.
Per non parlare del Cashmere…il filato più prezioso che esista.
Il perché preferisco filati preziosi e naturali come la lana si può riassumere in quattro concetti fondamentali:
La lana è NATURALE: le pecore da lana, in particolare quelle australiane, sono allevate liberamente nella natura e producono la migliore lana del mondo, grazie alla perfetta combinazione di aria pura, sole, erba succulenta e cure attente.
La lana è BIODEGRADABILE; a differenza delle fibre sintetiche che inquinano l’aria, l’acqua, il suolo, la lana è completamente biodegradabile, una volta dismessa si decompone nel giro di alcuni anni rilasciando lentamente sostanze nutrienti sul terreno.
La lana è RINNOVABILE; ogni anno la pecora produce un nuovo vello, che è necessario tosare per garantire il completo benessere dell’animale, e questo rende la lana una risorsa completamente rinnovabile.
La lana è PREZIOSA; i metodi di allevamento naturale delle pecore Merino, oltre a garantire il completo benessere dell’animale, la rendono una materia prima preziosa e di altissimo valore.
Tutte queste caratteristiche mi sembrano perfettamente integrabili con la mia professione “diurna” di consulente ambientale… o no?
C’è un risvolto leggermente “drammatico” in tutto ciò.
Ho la casa invasa dai gomitoli, oggettivamente non resisto all’acquisto di lane di qualità, me ne devo appropriare.
E oggi ho una stanza intera piena di gomitoli che aspettano di essere aggrediti dai miei ferri e dal mio uncinetto per trasformarsi in tante cose preziose e morbidissime: coperte, maglioni, abiti, poncho, scialli sciarpe e chi più ne ha più ne metta.
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Cara Isabella, il tuo racconto è stata una leggera lettura che ci ha portate per qualche minuti nel tuo mondo, alla scoperta dei filati e delle tue tecniche.
Grazie di cuore per averci fatto entrare nella tua vita per qualche momento.
Cose di Isa e la sua maglieria su misura li trovate ovunque online, ecco il principali link .
https://www.etsy.com/shop/cosediisa
https://www.facebook.com/cosediisa/
Per scoprire quanto hanno realizzato gli altri creativi, ti consiglio di visitare la sezione ” le nostre creative” del blog, cliccando qui.
Buona giornata creativa
wow! Grazie!
Isabella sono Letizia volevo farmi rifare una maglia con stessi colori ormai vecchia ed infiltrata. Come posso contattare te???? Grazie mille Io sono di Frosinone. Posso inviarti foto su WhatsApp.
Isabella è una maestra per chi, come me, lavora a sua volta a uncinetto e a maglia. Sono stata felice di conoscerla meglio grazie a questo bell’articolo. Grazie!
Bravissima….potrei sapere se prepara anche schemi per maglioni uomo….io sono abbastanza brava ma devo seguire uno schema…..? Mi scusi e cordiali salutimirellax
Lavoro anch’io a maglia e mi piace collaborare con qualcuno come lei.
Mi è sempre piaciuto lavorare a maglia che l’ho scelto come lavoro.