Tu chi sei? Lo sai? Secondo me no. Cosa sai del tuo reale lavoro creativo?
Molte di voi hanno letto il post dell’altro giorno sulla classificazione delle creative, ed un po’ tutte vi siete classificate.
Ma quella non è una classificazione standard (tranne per le Numero 4 ovviamente).
Infatti da quando ognuna di noi ha cominciato il proprio percorso creativo è passata più volte per vari step ritornano indietro a step precedenti o passando ai successivi.
Il lavoro creativo: il percorso in step
Il percorso sano di una creativa a livello descrittivo dovrebbe essere questo:
Step 1) la fase inconsapevole.
Un giorno ti svegli e cominci a fare random qualcosa senza sapere cosa.
Step2) la fase della scoperta.
Questo qualcosa ti piace , cominci e fare lavoretti vari, ogni tanto vendi qualcosina per riprendere le spese. In questo stadio si ha l’idea che non si vuole fare altro. Magari lavori in altro settore , fai la mamma a tempo pieno, ed al momento non sei interessata a guadagnare dalle tue creazioni.
Sai fare ma non ci tieni a vendere perché il modo vero della vendita ti fa paura, Inibisce. A volte ti terrorizza proprio che sia per la complessità o che sia per la competizione. Oppure semplicemente non ne hai voglia.
Ti identifichi come hobbista , cominci a prendere coscienza delle tue capacità. I tuoi prodotti si cominciano a vendere ed i clienti scelgono e riscelgono te.
In questa fase puoi rimanerci per sempre, puoi retrocedere alla prima o passare alle terza.
Step 3) Il grande salto.
Diventi una una semi professionista, lavori per conto tuo e cominci ad identificarti come hobbista opi, o creativa.
Prendi coscienza della tua professionalità. Qui cominci ad avere tanti dubbi e segui più o meno questo schema di domande ed azioni:
- Ma c’è la potrò mai fare?
- Non sono in grado/si sono in grado.
- Figurati se io posso riuscire.
- Ma si proviamo.
- Mi sto cagando sotto.
- Orami siamo in ballo e balliamo.
- Salto nel buio (baratro??)
Lo step 3 è quello che molte chiamano il grande salto di un lavoro creativo che ti porta alla fase 4 del tuo percorso.
È anche vero che questa fase può anche durare per sempre o peggio sfociare nel mandare tutto all’aria per paura e per blocchi.
Se decidi di saltare passi alla fase 4:
Step 4) Apri la partita iva. Trasformi il tuo hobby in un vero lavoro creativo.
Questa è la fase peggiore. Qui tante in breve tempo collassano sotto il peso della produzione, del marketing, delle tasse, della complessità.
In questa fase cominci a scontrarti contro il vero business. Il tuo a questo punto non è più un semplice lavoro creativo.
Sei sola, devi scegliere se avere un mestiere oppure una azienda.
Se scegli di avere una azienda passi allo step 5, oppure non c’è la fai. Chiudi la partita iva, torni alla fase precedente oppure scegli di fare la terzista mantenendo o meno la partita iva. Potresti anche momentaneamente scegliere di mollare tutto, ma comunque il tuo spirito creativo prima o poi ti riporta inevitabilmente a creare.
Per superare questa fase e passare allo step 5 devi sacrificare parte della tua vita.
Step 5) Diventi una azienda.
In questa fase cerchi collaboratori, non puoi assumere ma cominci a porre le basi per farlo.
Nessuno ti prende sul serio, e certe volte barcolli anche tu. Ma la tua tenacia e quello in cui credi è più forte di qualsiasi altra cattiveria che ti può essere detta o fatta.
In questa fase non hai più una vita per anni. Non puoi andare in vacanza, non puoi andare a cena fuori o dedicarti alla tua famiglia. Ti chiederai spesso se ne vale la pena. Ti chiedi se è quello che vuoi. Se non ti ritroverai piena di debiti e sola. Con in più tutta la tua famiglia contro.
Io sono arrivata fin qui nel mio lavoro creativo. Quello che c’è dopo potrei spiegarlo solo a livello ideologico quindi per ora non lo faccio, non ha senso. Potrebbe non avvenire mai.
Perché vi dico questo?
Perché durante questa analisi mi sono resa conto di una cosa fondamentale:
NOI, Noi creative italiane siamo il futuro di questo paese. Siamo una delle poche risorse che a questo paese sono rimaste.
No non sono ubriaca ed ora vi spiego il perché.
In Italia è davvero tutto sbagliato. I negozi chiudono e le aziende vecchio stile falliscono, se va bene vendono a multinazionali Estere, i casi sono tanti e prima o poi li spiegherò. L’Italia si sta svuotando in modo pauroso.
Ma dicono che il settore Made in Italy cresce, le ultime ricerche affermano che in google le ricerche di prodotti Made in Italy aumentano paurosamente ( appena ritrovo l’articolo ve lo condivido nel gruppo).
Lo sapete perché ? Perché quei pochi artigiani, quelle poche creative che non soccombono riescono a farcela a far conoscere i propri prodotti fuori dall’Italia, vengono apprezzate e la gente le cerca. Dall’Estero le cercano.
Noi siamo una delle poche risorse che questo paese ha.
Tu sei preziosa all’Italia , anche se l’Italia ora non ti apprezza.
Ti dico queste parole perché benché sia difficile, ed io tutti i giorni combatto contro spese, problemi e incazzature, alla fine ne vale la pena.
Ora mi chiederai, allora perché fai post che spiegano quanto sia costosa e difficile una partita iva?
Lo faccio perché devi capire che sono scelte da non fare seguendo chi ti dice che è facile , che è bello e che è tutto rose e fiori.
Piangerai. Penserai di non farcela, avrai colleghe false che ti remeranno contro. Ti imbatterai in collaboratori che tentano di approfittare, di riprodurre, di replicare, fornitori che non rispettano ne accordi e ne i tempi. Alcuni clienti non pagheranno. E peggio ancora, alcuni mesi fatturerai ed altri mesi no. Ma se tieni duro. Se fai per bene, se non fai cazzate. Se segui tutto della tua attività, se riesci a capire:
- Come fare un bilancio,
- Come fare un prezzo,
- Come fare marketing,
- E soprattutto se capirai se il tuo prodotto è vendibile, o quale tuo prodotto è vendibile.
Puoi farcela e non devi mollare.
Tu sei una delle ultime risorse di questo paese per :
- Rinascere
- Dare lavoro
- Produrre Pil.
Non mollare.
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A presto, Rosa
Patrizia dice
Brava Rosa! Complimenti. Sei il top!
RosaC dice
Grazie Patrizia!